Pfizer Catania, le preoccupazioni dei sindacati sul destino dello stabilimento
Dopo avere proclamato lo stato di agitazione poiché non cessano le preoccupazioni per il futuro della Pfizer a Catania, i sindacati catanesi chiedono alla direzione aziendale una “maggiore apertura”.
Le Rsu di Filctem, Uitec e Ugl, insieme alle segreterie di FILCTEM, UILTEC, UGL e CISAL di Catania, segnalano che l’azienda nega le convocazioni necessarie alla stipula di accordi in pendenza da anni. In sostanza, le sigle sindacali lamentano “un atteggiamento di totale chiusura che la RSU ha più volte denunciato ma che purtroppo continua a reiterarsi nel tempo”.
A distanza di circa due anni dalla procedura di mobilità che ha interessato 130 lavoratori del sito Pfizer di Catania, le preoccupazioni per il futuro dello stabilimento crescono sempre di più. Il sito di Catania nel corso degli anni è stato lentamente depotenziato ed è passato dall’essere una pietra miliare nell’ambito farmaceutico per il territorio catanese e non solo, a un sito che produce ormai farmaci non più all’avanguardia, alcuni dei quali con brevetto scaduto e in scadenza.
Nonostante si siano tenuti degli incontri tra sindacati e vertici aziendali, ancora nulla è emerso rispetto a quanto e a come come Pfizer voglia intervenire nel sito catanese. La Pfizer non è una multinazionale in “sofferenza” economica, “e lo dimostrano – scrivono i rappresentanti delle sigle di categoria – le svariate pubblicazioni sulle testate giornalistiche, nonchè le comunicazioni ai lavoratori da parte del ceo della compagnia. Tuttavia l’azienda continua a mettere in atto politiche di “sfoltimento” che mirano a tagliare posti di lavoro.
“Uno degli obiettivi e delle sfide principali delle aziende è quello di migliorare costantemente i propri risultati. – aggiungono i rappresentanti sindacali- Negli ultimi anni, complici tutti i cambiamenti avvenuti e ancora in corso, le aziende si sono trovate al centro di nuovi scenari. In questi contesti, la chiave di volta per attuare strategie di successo risiede nella capacità di migliorare la propria competitività aziendale, soprattutto puntando su investimenti in impianti ed equipment, cosa che, purtroppo, nel sito di Catania non avviene ormai da decenni”.
Le Rsu di Filctem, Uitec e Ugl, insieme alle segreterie di FILCTEM, UILTEC, UGL e CISAL di Catania, sottolineano che
“la multinazionale americana ha dimostrato di voler puntare su altri poli del network presso i quali non solo ha investito ingenti somme, ma ha anche dislocato la produzione di diversi farmaci di punta”. Le preoccupazioni rimangono dunque intatte, soprattutto “alla luce di quanto dichiarato dai vertici aziendali della compagnia alcuni mesi fa relativamente al lancio di un programma pluriennale di riallineamento dei costi a livello aziendale che si concentrerà su “efficienze operative, modifiche alla struttura della rete e miglioramenti del portafoglio prodotti”; programma che naturalmente si potrebbe tradurre in ulteriori tagli di personale”.