Denuncia della FP Cgil ai NAS: “Accertare le condizioni di lavoro degli autisti soccorritori delle autoambulanze”.

La FP Cgil di Catania ha chiesto l’intervento dei N.A.S. Carabinieri affinché vengano accertate violazioni di qualsiasi natura riguardanti le “precarie condizioni di lavoro cui sono costretti a sottostare gli autisti soccorritori delle autoambulanze”, in particolare coloro che quotidianamente operano nella postazione Alfa Bravo 09 di San Giovanni Galermo. 

Già nel gennaio 2024 la FP Cgil aveva segnalato alla SEUS (Sicilia Emergenza Urgenza Sanitaria, affidataria in “house providing” in tutta l’Isola del servizio di emergenza e urgenza sanitaria con ambulanze del 118) l’inadeguatezza dei locali e a seguito della comunicazione la sede venne trasferita temporaneamente in Via Monti Arsi. Ma la situazione non migliorò, tanto che nel mese di maggio la FP Cgil scrisse di nuovo alla SEUS, ma anche all’Ufficio Tecnico dell’Asp e allo SPreSAL (Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro), segnalando che i locali non sono a norma sotto il profilo igienico/sanitario; che gli spazi sono angusti e inadeguati, atteso che il locale è costituito da un piccolo

sgabuzzino, con evidenti difficoltà per il personale che vi opera; che all’interno del locale sono presenti diversi farmaci mal conservati, alcuni dei quali

anche scaduti. Nei locali, inoltre, manca anche la doppia colonnina senza la quale le autoambulanze non possono essere ricaricate contemporaneamente; un rischio troppo alto in caso di emergenze che richiedono due mezzi di soccorso, anche perché, come si legge nella lettera di denuncia indirizzata ai Carabinieri : “si mette così in pericolo la salute e l’incolumità dei cittadini oltre a quella degli stessi operatori sanitari, che come noto sono sottoposti ad aggressioni verbali e fisiche”.

L’ultima lettera della FP Cgil è stata inviata il 29 agosto. “Ma a nessuna di queste comunicazioni è stato dato seguito -commenta la segretaria generale della FP Cgil, Concetta La Rosa- e per questo ci siamo visti costretti a richiedere l’intervento dei NAS. La salute delle lavoratrici e dei lavoratori, e di tutti i cittadini, viene prima di tutto. Non è più possibile attendere”.

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